come al solito si faranno le cose in modo tale che solo "pochi eletti", che dispongano delle giuste maniglie con gli addetti ai lavori, nell'interno delle autorita' che gestiscono questa materia, e di risorse economiche spropositate, tali da poter ottenere i loro "favori" o posizioni privilegiate in tal senso, detteranno le loro condizioni.
Si prospetta l'annientamento a colpi di diffide, denunce, multe, incarcerazioni e sequestri di tutte quelle realta' "minori" che non potranno permettersi il lusso economico di essere consoni alla legge... molto democratico tutto cio'.
Ogni volta che su qualche legge si parla di poker dal vivo, si tirano in ballo la "tutela dell'ordine publico e del cittadino", il riciclaggio di denaro, e chi piu' ne ha piu' ne metta.
Le contraddizioni sono sempre piu' evidenti pensando che quello che gia' gestisce lo Stato si puo' davvero considerare come gioco d'azzardo, visto che sono molti i casi in cui l'illusione di vincite stramilionarie si affida semplicemente all'acquisto di un pezzetto di carta con sopra dei numeri e che non ci sono dei limiti legali ne' controlli su "quanti" di questi pezzetti di carta un individuo possa comprare. Definitivamente "l'abilita'" e' fuori dal gioco. Ma non importa, 20, 30, 50 o chissa' quanti euro a settimana spesi da molti per qualche numero al lotto. E gia' che molte forme di slot machine elettroniche, una truffa a tutti i livelli perche' sono pre-programmate per dare vincite, quando tanto, solo per il 10-15% dei tentativi di giocata, sono diffusissime e addirittura semi-regolamentate, probabilmente per queste si, una regolamentazione definitiva arrivera' presto. Anche il gioco online passera' a permettere il cash-game. C'e' anche chi scommette somme davvero ingenti ai cavalli, altro gioco d'azzardo puro, ma legalizzato, di cui lo Stato percepisce il suo bel tornaconto. Ma negli ippodromi no, per carita'... non si ricicla denaro...
Al contrario dei giochi di Stato, il Poker Hold'em e' riconosciuto mondialmente come una disciplina in cui l'abilita' individuale dei giocatori e' spesso predominante sulla fortuna vera e propria, quindi si allontana notevolmente dal puro e semplice gioco d'azzardo, dalla puntata ai cavalli o su dei numeri della lotteria o sulle decine di euro bruciati quotidianamente dalla gente in gratta e vinci. Si sa che la fortuna resta un elemento essenziale in tutti i giochi, in fondo lo e' anche nel calcio.
E' vero che ci sono alcune situazioni in cui i buy-ins sono portati all'eccesso o altre, clandestine, in cui si pratica il cash game in modo troppo "soggettivo" e per questo motivo si puo' scadere nel "principio" del gioco d'azzardo. Ma l'attivita' illegale o estremistica del gioco svolta con fini dell'azzardo e' gia' una realta' attuale, esiste da sempre e continuera' ad esistere per sempre nel sottobosco, nelle case, nei retro delle bische, a prescindere dalle normative, cosi' come una legge che rende la droga illegale non ottiene lo scopo di eliminarne il suo uso o commercio.
Quindi sono sempre e solo gli onesti, i moderati, le persone che vogliono fare le cose alla luce del giorno, quelli che vengono limitati nella propria liberta'. E' evidente la differenza fra partecipare a un torneo sportivo ai fini ricreativi, anche qualora ci fosse da pagare una quota di iscrizione e percepire delle vincite moderate in denaro, e la bisca clandestina in cui si fanno debiti con la mafia per pagarsi le scommesse perse, come vogliono far credere i legislatori.
La finalita' del poker dal vivo e' anche e soprattutto quello della socializzazione, dell'uscire di casa ed avere un luogo dove incontrarsi con gli altri avendo un pretesto, altrimenti si sarebbe tutti gia' soddisfatti dell'online e non ci sarebbe il desiderio di molti di voler partecipare a tornei dove ci si incontra di persona.
Ma no, la legge ci vuole tutti faccia al muro, nell'angolo di qualche bar, davanti a qualche monitor o slot machine, a bruciare soldi in isolamento ed emarginazione, da bravi "esseri abbietti dediti alla perversione del gioco".
Certo: anche con l'hold'em si va a giocare e di mezzo ci sono dei soldi, ma quanti dei praticanti di questa disciplina appartengono alla categoria di giocatori incalliti che hanno voglia di pagare buy-ins di centinaia/migliaia di euro o giocare il cash game?
Su vari siti di internet sta girando una sentenza del TAR del lazio che respinge il ricorso presentato da un'associazione di poker sportivo che ha ricevuto la sua brava diffida con relative sanzioni. Inoltre, questa sentenza sembra delegittimare i provvedimenti favorevoli presi in passato da quei questori piu' tolleranti che avevano fatto delle concessioni, in merito. Ormai sara' il riferimento per i TAR di tutta l'italia, fino a nuovi eventi.
ecco il foglio:
http://www.giustizia-amministrativa....1030593_20.XML
Questa sentenza praticamente ANNULLA, con un colpo di spugna, tutte le sentenze favorevoli passate, gli articoli di leggi e regolamenti precedenti che finora erano stati usati dalle associazioni di poker sportivo per proteggersi dalla spada di damocle delle denunce sempre pendenti sulla propria testa. Addirittura quei "comma" sono stati usati al contrario, in senso negativo, dicendo che dal momento che "quei regolamenti" non sono stati definiti e non sono in vigore, non possono essere utilizzati come riferimento e quindi resta l'AAMS a dettare leggi e maneggiare soldi; in una traduzione "dal legale al formale" dice "non lo puoi fare e basta, lo possono fare solo quelli che diciamo noi, dopo che ci hanno pagato 300 e passa mila euro per il permesso, e tu no: sparati".
Il documento e' di data recente, degno di considerazione.
Insomma, politica di repressione dura a tutti i circoli di poker e adottando la "tolleranza zero", mettendo gente in galera, facendo multe e sequestrando attrezzature e locali. Blitz della Polizia, carabinieri, finanza, vigili urbani... ci manca solo la marina con le navi e l'esercito con gli elicotteri. Forse non hanno ancora organizzato un corpo di alpini per andare a rastrellare i monti e vedere se in qualche capanna nei boschi ci fosse qualche poveraccio che vuole farsi una partita a poker ma chissa' che non si stiano gia' organizzando in tal senso.
E' questa e' la prospettiva della prossima legislazione? Ringraziamo in un coro fragoroso i nostri cari legislatori.
Invece, che si usi il buon senso, per una volta, e non sempre e solo il portafogli dello Stato. Si parla cosi' spesso di favorire le imprese minori, e allora che si dia la possibilita', per lo meno "anche", alle piccole Associazioni di poter tenere tornei limitatamente al divertimento; che chi organizza possa trattenere un giustissimo 25-30% delle quote d'iscrizione, assolutamente necessario e spesso insufficiente a coprire i costi di gestione, e che questo sia ben chiaro e stabilito dalla legge, senza che ci siano i soliti dubbi o clausolette che espongano i partecipanti e gli organizzatori al rischio di essere arrestati in un blitz di qualche forza dell'ordine e venir trattati come criminali. E questo in modo da rendere indipendenti i singoli organizzatori, senza costringere tutti a stare sotto la cappella della "mafia" dell'AAMS o di pagamenti di centinaia di migliaia di euro che renderebbero l'impresa impossibile e non rientrerebbero mai. Che si stabiliscano delle regole chiare e che consentano di organizzare tornei dai buy-ins "familiari", che costino ne piu' ne' meno quanto una serata in discoteca, o in pizzeria. Erano tollerati 30-50 euro per giocatore? si faceva solo il "freeze-out"? non piu' di un torneo al giorno? ALL RIGHT!! e' una formula che va benissimo per una grandissima quantita' delle realta' pokeristiche minori. Anche e' necessario che si conceda di poter "restituire" le quote di partecipazione ai giocatori sotto forma di vincite in denaro e non di regalare orsacchiotti di peluche, come montepremi.
Basta fare delle semplici addizioni e divisioni per rendersi conto che non si tratterebbe di budgets milionari, applicando queste limitazioni, perche' molto difficilmente si riuscirebbero ad organizzare tutti i giorni della settimana tornei da 10mila partecipanti con montepremi milionari tre volte al giorno. La realta' prova che un piccolo circolo che si dedicasse unicamente a questo tipo di attivita' potrebbe, si, riuscire a sbarcare il lunario ma non certo ad arricchirsi.
Invece no, dalle stalle alle stelle, che i piccoli gestori svaniscano nel nulla per favorire, come sempre, soltanto i grandi capitali, con la scusante di un "migliore controllo" o "dell'ordine pubblico", per soddisfare l'avidita' dello Stato di quel tanto anelato "gettito fiscale" che, successivamente, uscira' dalle casse e finira', riciclato, sempre nelle tasche dei soliti politici e imprenditori, sotto forma di "fette della torta", nella realizzazione, con il denaro dei cittadini, di opere pubbliche dai costi e preventivi gonfiati, com'e' noto a chiunque abbia gli occhi anche solo socchiusi, se non proprio aperti.
Tutta questa "procedura" sembra avere ben poco a che fare con "l'ordine pubblico e la tutela delle persone" ed essere invece finalizzata unicamente al guadagno da parte dello Stato, che invece il biscazziere lo fa da sempre ed ha percepito enormi gettiti proprio dal settore del gioco, a discapito e senza nessun reale vantaggio per le persone, che si autotassano costantemente, nella loro speranza e illusione.
e poi le leggi parlano di "aleatorieta' delle vincite"?
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