Ciao a tutti,
segnalo che su lezionidipoker.com ho postato un nuovo articolo che parla della strategia small-ball per gli MTT. In breve è una strategia che consente di ridurre al minimo la componente fortuna e di massimizzare l'uso delle skill individuali. Il link è:
Lezioni di Poker
Ciao a tutti,
a grande richiesta pubblico oggi questo articolo per spiegare a grandi linee in cosa consiste la strategia small-ball. Quando mi sono approcciato al Poker l’ho fatto con l’idea di partecipare a grandi tornei sportivi. Ho acquistato libri su libri, studiato i concetti di pot odds, di EV, etc. etc. Penso che tutti voi abbiate fatto un’esperienza simile e abbiate cominciato con una strategia TAG chiamando barbari o DONK i giocatori che entrano nel pot con 68o. Anch’io ho cominciato così (anche se non ho mai dato del DONK a nessuno, consideravo scarsi questi avversari), ma la domanda che continuavo a farmi era la seguente: è giusto rischiare l’eliminazione da un torneo perché ho le odds o le probabilità a favore? Mi immagino la fatica di qualificarmi per un torneo importante, o lo sforzo economico per pagarmi l’iscrizione, tutto sfumato per un coin flip con QQ o AK. Un disastro! Quanti coin-flip o mani 60/40 e 70/30 occorre vincere per arrivare in fondo? La fortuna pesa tantissimo! Possibile che non esistano strategie per giocare un MTT senza doversi affidare alla fortuna? La risposta mi è arrivata dal grandissimo Daniel Negranu, la strategia c’è e si chiama small-ball!
Tutti i più grandi giocatori del mondo la usano, Gente come Gus Hansen detesta andare all-in pre-flop con KK. Anche se vince il 70[[[[%]]]] delle volte contro gli Ax e l’80[[[[%]]]] contro le piccole coppie, il rischio è troppo alto. Non vogliamo rischiare di uscire dal torneo il 20[[[[%]]]] delle volte quando abbiamo le skill per vincere. Foldando KK facciamo la mossa in assoluto migliore perché, puntando sulla nostra maggiore abilità, abbiamo più dell’80[[[[%]]]] di possibilità di costruirci uno stack pari a quello che avremmo vincendo quella mano. Senza contare che il nostro avversario potrebbe avere AA :-)
Giocare small-ball significa avere un approccio al torneo completamente diverso, significa puntare tutto sulle nostre abilità di gioco post-flop e sulle nostre capacità di lettura, non è quello che tutti i giocatori forti vorrebbero fare?
Con questo non dico che le varie strategie TAG di base siano sbagliate, dico solo che queste strategie vanno bene per i principianti e gli amatori che devono puntare sulla forza delle carte non avendo grandi abilità. Se un giocatore invece si reputa bravo, o vuole diventare bravo, basare tutto sulle mani premium non è esattamente corretto. AA è la classica mano pericolosa che può farti uscire dal torneo se giochi TAG. Se stato ore senza giocare, adesso hai AA e giochi aggressivo. Il più delle volte ti committi, altre volte non molli AA perché il tuo avversario ha immagine loose e poi sei troppo innamorato di AA. Risultato, il tuo oppo ha 72 e ti elimina dal torno oppure perde pochissimo. AA difficilmente vince tanto ma spesso ti fa perdere molto. Se giochi una marea di piatti, quando entri con AA è uno dei tanti, sai che la tua mano conta poco e foldi senza problemi quando capisci di essere battuto. Anche se il tuo avversario ha fatto un bluff, che importa, è solo uno dei tanti piccoli piatti, non puoi vincerli tutti :-). Se giochi TAG spesso arrivi corto coi bui alti e sei costretto a giocare all-in pre-flop. Troppo spesso devi fare il gambler in fasi premature.
Se invece giochi LAG, che succede? Entri in molti piatti, ma sempre in modo aggressivo. Tutti i piatti diventano grandi e sei sulle montagne russe. Due o tre mani dove perdi e sei out. Di nuovo stai mettendo molto in mano alla fortuna.
Lo small-ball invece è una tecnica assolutamente versatile, flessibile e personalizzabile, atta ad abbassare il più possibile l’incidenza della fortuna sull’esito del torneo finale. Se le carte non girano, spesso si arriva comunque ITM e quando girano non ti ferma nessuno :-)
Vediamo quindi quali sono i principi di questa strategia:
1) La cosa più importante in assoluto è la difesa del tuo stack
Sembra banale ma una volta perso lo stack sei out! Non è una partita di cash dove puoi chiamare per le odds e se perdi, compri un’altra posta e resti vincente sul lungo periodo perché hai fatto la scelta matematicamente giusta. Non è un sit dove fai la scelta in base all’equity e ai modelli matematici come l’ICM, tanto e se perdi, ne fai subito un altro e basta arrivare ITM il 36[[[[%]]]] delle volte per essere vincenti. Qui si gioca per il Tavolo finale, se perdi sei fuori e basta! Le odd non contano, le carte non contano, contano solo le tue chips…. NON DEVI PERDERLE TUTTE!
2) Tenere i piatti bassi
Per difendere il tuo stack occorre tenere i piatti bassi. Giocando small-ball entri in molte mani semplicemente perché pensi di essere più forte degli altri (o vuoi provare ad esserlo). Entrando in molte mani, hai molte occasioni di sfruttare la tua maggiore abilità. Il pericolo è quello che una mano vada male e tu esca dal torneo. Per evitare questa brutta situazione, la maggior parte delle tecniche small-ball, sono atte a tenere il piatto basso, massimizzare i profitti e contenere le perdite. Vuoi giocare molti piatti piccoli e vincerne la maggior parte, le volta che sarai coinvolto in un grosso piatto, non avrai top pair, ma avrai un mostro.
3) Limitare l’aggressione
Continuando col nostro filo logico, per tenere i piatti bassi devi limitare l’aggressione. Rilanci pre-flop e floppi top pair? Va benissimo fare check sul check avversario. Non vuoi ingrandire il piatto, se sei avanti l’avversario ti supererà poche volte, se sei battuto vuoi perdere poco. Con una sola coppia va benissimo passare check al flop. In questo modo puoi anche indurre dei bluff o delle bet da mani peggiori che ti leggono debole. Perdi il meno possibile se battuto e vinci di più dalle mani che bati. E’ vero, in una piccola percentuale dei casi al turn ti superano gratis, ma questo è il giusto costo da pagare per rischiare il meno possibile. Va tanto di moda essere aggressivi, rilanciare per capire dove stai nella mano, etc. etc. Ma se tu punti al flop e il tuo poppo ti fa check-raise, quali informazioni ha avuto? Potrebbe essere che lui abbia doppia o set, ma anche che stia su un draw o anche che sia in bianco ma non creda alla tua c-bet. Se costretto a chiamare per vedere che succede al turn, oppure ad abbandonare la mano (magari la mano migliore). Perché mettersi in questi pasticci? Giocare aggressivi AA è il modo migliore per uscire dal torneo se va male e vincere poco se va bene.
4) Falsare la nostra immagine
La conseguenza logica di questo stile è che gli avversari ci vedono come dei maniac o loose ma allo stesso tempo anche come delle calling station. Ci considereranno scarsissimi perché facciamo giocate che loro non possono concepire (anche se in realtà sono loro che non ci capiscono). Noi avremo un’immagine che cambia continuamente nel torneo. Se ci vedono arrivare allo show-down in bluff, sarà facile farsi pagare il punto. Se arriviamo allo show-down con AA senza aver agito in modo aggressivo e veniamo pagati, avremo molto rispetto per i nostri futuri call al flop. Lo small-ball ci permetterà di continuare a usare l’immagine attuale contro gli avversari. Se è due volte che arriviamo allo show-down col punto, sarà molto credibile il nostro bluff e viceversa. Saremo talmente insoliti ed ingannevoli che avranno tutti paura e ci lasceranno la maggior parte dei piatti marginali. Ragionano “tanto è un piatto piccolo, lo lascio e cerco di vincere quelli importanti”, e noi con questi piatti piccoli, ci costruiamo il nostro stack rischiando pochissimo.
5) L’arma dal Call
La nostra più grande arma sarà il call! Gli avversari non capiscono perché si deve fare call, o rilanciano o foldano. Il call invece è l’arma potente dello small-ball. Rilanciate da C.O. per un normale steal, qual è la situazione più brutta che si può realizzare? Se tutti foldano, prendere i bui. Se uno rilancia, foldate. In questi due scenari non avete scelte difficili da prendere. Ma se il bottone vi fa call? Qui dovete giocare una mano fuori posizione contro un bottone che non ha dato informazioni sulla sua mano. Questa si che è una situazione difficile. Se giochiamo small-ball, dal bottone possiamo fare call con tutto, compresi 72o e AA. Sarebbe un grave errore rilanciare con AA, si fanno scappare tutte le mani deboli, si rischia di andare rotti pre-flop contro altre mani forti. Chiamando con AA si avrà la possibilità di massimizzare i profitti e di minimizzare le perdite quelle poche volte che l’avversario ci supera. Potendo entrare virtualmente con qualunque mano, qualsiasi flop farà pausa al nostro avversario che tenderà a lasciare la maggior parte dei piatti. Ed ecco che noi andiamo piano piano a costruire il nostro stack. Chiamiamo e l’avversario dimostra molta forza post-flop? Non ci sono problemi, possiamo anche foldare una doppia coppia e aspettare momenti migliori. A volte subiremo anche dei bluff, ma questo va bene perché il nostro avversario dovrà sempre rischiare più chips di noi per bluffare e se bluffa al momento sbagliato, potrebbe lasciarci molte chips :-)
Riassumendo, le tecniche small-ball ci consentono di proteggere il nostro stack, giocare molte mani potendo abbandonare quindi le premium senza problemi in caso di pericoli, avere un’immagine ingannevole e mutevole, usare tutte le nostre armi al meglio, rischiare poco e arrivare spesso molto avanti nel torneo.
potete postare quì qualunque domanda o commento. Spero vi piaccia
Buon poker a tutti
Il Druido
Salsa-vb