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Discussione: Achille "Nerowolf" Bertola: ci sono anch'io ...

  1. #931
    Scala Reale Array L'avatar di nerowolf
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    POT-LIMIT OMAHA: CONCETTI CHIAVE - Parte prima

    Ho deciso di scrivere di Omaha perchè è una variante molto divertente e intelligente del poker. Ed è (in parte) un peccato che sia così poco conosciuta anche all'interno del nostro forum.

    Tutto quello che sarà digitato, è frutto dei testi, degli articoli e dell'esperienza personale.





    POT-LIMIT OMAHA: CONCETTI CHIAVE

    L'Omaha può apparire come una versione maggiore del THE, ma le sottili differenze hanno un impatto importante sulla strategia del gioco. Ecco alcuni punti importanti da tenere a mente:

    a) Le nostre aspettative: le mani corrono veloci a Omaha. Quattro carte in mano consentono a ogni giocatore di avere sino a sei mani da THE preflop. Prima di arrivare al river, ogni player in gioco ha sessanta (60!) possibili combinazioni di cinque carte. Per questo motivo, dobbiamo "pensare" attentamente per decidere se chiamare, rilanciare o foldare. Nell'Omaha, con una coppia o una doppia coppia non andremo molto lontano. Se sono possibili scale e colori è quasi certo che qualcuno li abbia e i nuts sono molto frequenti.
    (come dice BlackSaphire, se giochiamo AAxx ci troveremo con: AA Ax Ax XX. A questo punto un bravo giocatore che giocherà con JT97 si ritroverà con: JT J9 J7 T9 T7 97 oltre che ad avere quattro carte che "legano" fra loro. Evitiamo di partire svantaggiati!)

    b) Nel PLO le mani iniziali hanno più o meno (semplifico ovviamente) lo stesso valore in HU. Ma in piatti multiway (che sono la stragrande maggioranza) c'è una enorme differenza fra le SH che ci faranno vincere grossi piatti e quello che ci faranno perdere interi stack. In contrasto al THE, se siamo in HU poche mani sono sfavorite più di 2:1. Ma a PLO si gioca, appunto, PL e questo rende molto difficiile andare allin prima del flop (salvo quei casi in cui il pot è maggiore delle chip del player o è già molto alto prima che arrivi al giocatore che decide di andare in allin). Queste "restrizioni" rendono molto difficile far scappare un player dal piatto dopo che ha chiamato volontariamente una puntata, e contribuiscono alla creazione di piatti multiway. Quando gli stack sono grandi, le mani che solitamente vincono sono quelle che al flop centrano i progetti di scala nut o - meglio ancora - hanno più progetti, come set con progetto scala o colore nut. Tutto il resto è molto marginale.

    c) A Omaha si giocano molti flop, molti più che a THE. Ci sono più motivi: il primo è che più giocatori tendono a voler vedere il flop, un altra che al flop è normale continuare la mano e, ancora, ill flop nell'Omaha è molto probabile che abbia effetti importanti sul valore delle mani rispetto al THE. Ad esempio, nel THE con una coppia di AA è molto meno probabile che non si sia davanti a una coppia di 66 quando scende il flop, visto che di norma solo un altro 6 consente la vittoria. Ma a Omaha è molto facile che la coppia di sei possa ritrovarsi dentro a una scala e un progetto di colore ( contro e al flop ci sono tre picche o tre fiori ). Il risultato è che a Omaha la mano migliore preflop molto spesso non lo è al flop.

    d) Non dobbiamo floppare la mano migliore, ma una mano che possiamo portare sino al river dove avremo la best hand. Questo è il punto più difficile da imparare per chi "ragiona" con due carte e non con quattro. Virtulamente quasi tutte le SH possono floppare il nuts, ma in oltre il 60% dei casi non lo saranno più al river. Molte mani al flop, non possono sopportare rilanci, in modo particolare se ci sono due carte dello stesso seme o una coppia (e noi non abbiamo quei semi e carte della coppia). La doppia coppia può essere nut al flop, ma non è la mano con cui vorremmo giocarci lo stack quando ci sono scale e colori possibili. Il punto è: non vogliamo giocare mani che dovremo buttare via anche quando fliopperemo qualcosa.

    e) Puntare solo ai progetti per il nut. Non fare questo significa solo perdere del denaro, in maniera particolare nei piatti multiway. Non si punta (o ci si gioca lo stack) con il colore alla Q o con la scala bassa (detta anche la scala idiota) e non si punta cercando il full con la bottom pair (ci sarà quasi sempre un overfull).

    f) I progetti di scala a 8 carte sono spazzatura. Mentre nel THE è un grosso progetto, nell'Omaha è, appunto, spazzatura; specialmente se non è accompagnato da null'altro. Per molti motivi. Uno è che, come nel progetto del solo colore, raramente otteniamo le odds corrette per puntare alla scala. Secondo, il progetto di scala a otto carte è facilmente dominato da quelli più grandi. Terzo, spesso con il progetto a otto carte non abbiamo neanche il nut - per esempio, se abbiamo 96xx su board 87x, o 76xx su un board 98xx, se scende un T avremo la scala secon nut - e visto che i progetti di scala a Omaha possono essere a 13, 17, 20 carte, perchè perdersi dietro a quello a 8?



    Continua ...
    NeroStyle a WayOfLife! (Cit. Baroultra)

  2. #932
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    per chi vuole, torneino Omaha serale....
    NeroStyle a WayOfLife! (Cit. Baroultra)

  3. #933
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    Amare i libri

    di Giancarlo Livraghi


    Non tutti amano i libri. Non è facile capire perché alcuni li vedano con disagio. Il motivo, credo, è che si sentono costretti. A scuola, ma anche nel resto della vita. Capita di “dover” leggere qualcosa che non ci interessa. Per lavoro, per studio, per burocrazia, per ogni sorta di “obblighi”. Ma non è quello il valore più importante. Usciamo dal mondo dei doveri e vediamo perché leggere può essere un intenso piacere.

    Sono afflitto da inguaribile bibliofilia. E non ho la minima intenzione di ridurre la mia “dipendenza”. Non so immaginare una vita senza libri. Anche quando non ne sto leggendo uno, sono una compagnia indispensabile.

    C’è qualcosa di straordinario nell’avventura di un libro. Ha un numero infinito di vite. Rinasce in modo nuovo ogni volta che qualcuno lo legge. Ciò che più conta non è che cosa ha scritto l’autore, è ciò che il lettore ci mette di suo.

    Non si può leggere senza partecipare. Che un libro ci piaccia o no, che susciti in noi consenso o contrasto, piacere o fastidio, impegno o distensione, la lettura non è passiva.

    Un libro che nessuno legge è un oggetto inerte (come un quadro che nessuno guarda – o una musica che nessuno ascolta, canta o suona). Ma nel momento in cui le mani lo aprono comincia un’esperienza inimitabile. Un dialogo con qualcuno che speriamo abbia qualcosa da dirci. Un pensiero che può essere nato migliaia di anni fa e si risveglia oggi, nuovo e diverso, nella nostra mente.

    I libri non sono solo di carta. Per secoli e millenni sono stati di coccio, di papiro, di seta, di pergamena. Scritture sulla pietra o nella cera. Incise nel legno, nel marmo o nel metallo. O tramandate per “tradizione orale”. Oggi sono anche nelle macchine elettroniche e negli spazi smisurati della rete.

    Ma vivono soprattutto nella memoria delle persone. Quanti libri che abbiamo letto sono “dentro di noi”, anche quando non ricordiamo precisamente da dove ci è venuto un pensiero, un dubbio o un’emozione?

    Anche per chi lo scrive, un libro “vive di vita propria”. Si comincia con un’idea, un argomento, un progetto. Ma un po’ per volta cambia, si evolve, prende forma. L’autore diventa strumento, spettatore partecipe, di ciò che il libro vuole essere. Deve aiutarlo a mettere radici, crescere rami e foglie. Se un libro non ha un’anima, una sua autonoma identità, è difficile che sia un buon libro. Se non è vivo, indipendente, disobbediente, forse non meritava di essere scritto.

    Quando è pubblicato (o comunque qualcuno lo legge) si apre anche per l’autore un nuovo percorso. Quando si ha la fortuna di incontrare un lettore, che ha il tempo, la voglia e la sincerità di spiegarci le sue percezioni, è affascinante constatare come un libro sia diventato, nella sua mente, diverso da come è per qualsiasi altra persona. E così si continua a imparare.

    La vita miracolosa di un libro è immateriale (non per questo “astratta”). Ma c’è qualcosa di straordinario anche nel libro come oggetto. Quello di carta, s’intende (non è in alcun modo “antiquato” pensare e sentire che ancora oggi, e per un non labile futuro, questa è la migliore “incarnazione” di un libro – e anche la più durevole e affidabile).

    Può essere un libro prezioso, un’edizione rara o particolarmente elegante. Può essere semplicemente un bel libro, ben curato, impaginato e stampato. O può avere una veste più modesta. Ma anche quando è apparentemente inerte in uno scaffale è una confortante compagnia – sappiamo che è sempre lì, in qualsiasi momento avessimo la necessità o il desiderio di aprirlo.

    Amare i libri è un piacere di cui non ci si può mai stancare. Che sia rilassante o impegnativo, divertente o stimolante, gradevole o irritante, è un’esperienza che, in un modo o nell’altro, ci arricchisce. E siamo noi, lettori, a decidere quando e come la vogliamo vivere.



    Questo testo è stato scritto come prefazione
    al catalogo di una libreria antiquaria.
    Poi, nel maggio 2010, è stato pubblicato
    nella rivista “l’attimo fuggente”
    .
    NeroStyle a WayOfLife! (Cit. Baroultra)

  4. #934
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    ERRORE! Il PL Omaha è un "giochino" con Varianza infinitamente minore rispetto al THE! ovviamente questo però vale solo per un Player Skillato!!! è un gioco in cui è facile intuire che la matematica va applicata in maniera molto più approfondita se lo si vuole giocare ad alto livello! e ... beh il resto ve lo dovete studiare!!! e molto per diventare dei buoni giocatori! ( e ce ne sono pochi! )
    "Un buon giocatore è sempre fortunato." Gus Hansen

    Il poker è un po' come il sesso. Tutti pensano di essere bravi, ma la maggior parte non sa nemmeno cosa sta facendo!
    Il poker si gioca in quattro, oppure in tre col morto, o anche meglio in tre col pollo.

  5. #935
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    ERRORE! Il PL Omaha è un "giochino" con Varianza infinitamente minore rispetto al THE!
    E io quando mai avrei detto il contrario?
    NeroStyle a WayOfLife! (Cit. Baroultra)

  6. #936
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    E io quando mai avrei detto il contrario?
    E qui invece vi sbagliate entrambi. Il PLO ha varianza infinitamente MAGGIORE rispetto al THE. La variante Hi/Lo ha varianza minore invece. Il fatto che un player skillato possa far valere le sue abilità su un principiante la abbatte notevolmente... ma questo è un altro discorso... (lo stesso si può dire per il Texas... se un player è molto più skillato dell'altro è chiaro che gli swing che subirebbe in eventuali 100HU sarebbero minori e di conseguenza anche la varianza). Se non mi credete prendete una delle Bibbie sul PLO di Jeff Hwang mi pare, a circa metà libro spiega bene il concetto... eventualmente ne riporto dei passi più tardi.

    Volevo chiedere inoltre a Nero: quello che hai descritto è estremamente vero quando si gioca cash omaha deep stack. Nei tornei, però, a parte le fasi iniziali in cui si è davvero Deep, i buii salgono rispetto al nostro stack che quindi diventa esiguo. A questo punto le SH diventano diverse e soprattutto il modo di giocare dovrebbe cambiare... una dissertazione in merito?
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  7. #937
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    E qui invece vi sbagliate entrambi. Il PLO ha varianza infinitamente MAGGIORE rispetto al THE. La variante Hi/Lo ha varianza minore invece. Il fatto che un player skillato possa far valere le sue abilità su un principiante la abbatte notevolmente... ma questo è un altro discorso... (lo stesso si può dire per il Texas... se un player è molto più skillato dell'altro è chiaro che gli swing che subirebbe in eventuali 100HU sarebbero minori e di conseguenza anche la varianza). Se non mi credete prendete una delle Bibbie sul PLO di Jeff Hwang mi pare, a circa metà libro spiega bene il concetto... eventualmente ne riporto dei passi più tardi.

    Volevo chiedere inoltre a Nero: quello che hai descritto è estremamente vero quando si gioca cash omaha deep stack. Nei tornei, però, a parte le fasi iniziali in cui si è davvero Deep, i buii salgono rispetto al nostro stack che quindi diventa esiguo. A questo punto le SH diventano diverse e soprattutto il modo di giocare dovrebbe cambiare... una dissertazione in merito?
    Tutto nasce dal fatto che io ancora non ho parlato di varianza maggiore o minore del giochino rispetto al THE. E come al solito, ogni persona potrebbe trarne conclusioni diametralmente opposte. Hwang dice varianza maggiore, altri testi dicono inferiore. Più in la darò una mia versione della varianza, ma tengo subito a precisare che a cash ha un valore mentre in un mtt ne ha completamente un altra.


    Sulle SH, si potrebbe (ed è stato fatto) scrivere centinaia di pagine a seconda del momento del torneo (rapporto stack/bui). E' chiaro che se siamo "corti" ci dovremmo assoggettare a chiamare o pushare con quattro carte per non morire senza combattere, ma ovviamente, molto dipende dalla struttura del mmt. Se crolla miseramente tutti debbono assumersi dei rischi elevati e sarebbe sempre meglio potersi giocare lo stack in HU (dove siamo al massimo sfavoriti 2:1 o simile). Se il piatto fosse multiway la fortuna inciderà molto. Ma di tutto questo ne parlerò più avanti, promesso!
    NeroStyle a WayOfLife! (Cit. Baroultra)

  8. #938
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    Gepi la varianza minore è data dal fatto che è un gioco POT LIMIT, e quindi si fanno valere infinitamente di più le capacità Tecniche!!! fidati è così!
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    Il poker è un po' come il sesso. Tutti pensano di essere bravi, ma la maggior parte non sa nemmeno cosa sta facendo!
    Il poker si gioca in quattro, oppure in tre col morto, o anche meglio in tre col pollo.

  9. #939
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    Nero ma se non mi mandi l'invito come cacchio faccio a vincere la partita sul tuo Club!!!
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    Il poker è un po' come il sesso. Tutti pensano di essere bravi, ma la maggior parte non sa nemmeno cosa sta facendo!
    Il poker si gioca in quattro, oppure in tre col morto, o anche meglio in tre col pollo.

  10. #940
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    Nero ma se non mi mandi l'invito come cacchio faccio a vincere la partita sul tuo Club!!!
    nel mio club (tread) ci sono le istruzioni, comunque le ho appena messe su skype....
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