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Discussione: las vegas il rientro a casa

  1. #1
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    las vegas il rientro a casa

    Eccoci finalmente, siamo di nuovo a casa, appena atterrato a milano e sceso dall’aereo, per un attimo ho ancora avuto la sensazione di essere nel deserto, visto il caldo che anche qui la sta facendo da padrone, per fortuna oggi, giorno in cui scrivo queste parole, un bel temporale estivo ha raffreddato un po’ l’aria.
    Per dovere di cronaca, il distacco da vegas non poteva che finire con la più grossa delle sculate, quella da mono out al river che vi fa rimanere impietriti in piedi davanti al tavolo, con gli occhi che non vogliono credere a quello che stanno vedendo.
    Questa volta però le carte, che comunque non hanno proprio voluto sorridermi in quel di las vegas, ma questo è un argomento che tratteremo in seguito, dicevo le carte non centrano nulla.
    Chi mi ha invece sculato è stata la northwest, compagnia aerea, che dopo averci fatto in barcare e stare in attesa per più di un’ora ci comunica l’impossibilità di effettuare il decollo per un problema ai flaps.
    Ovviamente a questo punto inizia un’attesa infinita con fila chilometrica di nuovo presso gli sportelli della compagnia, dove ovviamente oltre a più di duecento passeggeri che devono ritrovare un modo e una via per tornare a casa, si uniscono i passeggeri in arrivo per il ceck in degli altri voli.
    Penso possiate immaginare da soli, il delirio, a questo aggiungetevi che a differenza dell’andata, dove ero con il mio amico fast, per questo volo di ritorno sono da solo ed il mio inglese, se togliamo i termini pokeristici, si ferma ad un massimo di 20/30 frasi di uso comune.
    Dopo ore e ore di attesa in aeroporto, sacramenti vari e quasi mandato a fanculo uno stewart che voleva farmi fare un viaggio di ritorno di tre giorni, con visita turistica di 24 ore dell’aereoporto di menphis, finalmente trovo un volo vegas-los angeles-parigi-milano che mi conduce a casa con un giorno di ritardo sul programma orginario.
    Anche se capisco che non centri nulla, questo ennesimo episodio, da una chiave di lettura un attimo meno autocritica al mio soggiorno fra quelli che vengono da tutti considerati gli inventori del texas e delle sue varianti.
    Perché comunque diventa un dato di fatto che sia in un periodo nero e questa ne è solo un’altra piccola devastante dimostrazione.
    Ora però torniamo al motivo di questo mio post, come avete potuto notare da soli, arrivato ad un certo punto ho chiuso le trasmissioni da las vegas, sicuramente in buona parte per la frustrazione, ma anche perché in fondo non credo ve ne possa fregare molto di leggere di continue sconfitte, in fondo se uno legge un blog lo fa per sentirsi per un attimo anche lui in un determinato posto o a fare una determinata cosa e visto che noi parliamo di poker, chi è che ha voglia di sentirsi un perenne perdente?
    Io stesso probabilmente dopo un po’ mi romperei a leggere di qualcuno per sentirmi lì per un istante, se quel essere lì vuol dire perdere in continuazione.
    Questo però ovviamente, non può esimermi dal fare un’analisi di questa mia prima avventura alla mecca del poker, il sapere se ce ne sarà una seconda per ora non mi è dato.
    Sicuramente molti di voi, staranno pensando: “ sì, tutti quelli che perdono si nascondono dietro la sfiga”.
    Confesso che questo pensiero è passato anche per la mia di mente, ed è per questo che voglio che le mie riflessioni e la mia analisi sia pubblica, in modo che anche voi possiate esprimere la vostra opinione, in fondo le critiche, anche se inizialmente bruciano sempre un po’, non possono che essere ben accette, soprattutto perché fatte da persone che non essendo coinvolte emotivamente nella questione, qualunque essa sia, possono valutare con maggiore imparzialità.
    Intanto per cominciare,prima di parlare di gioco vero e proprio, voglio dare un mio giudizio sull’america (ovviamente dal punto di vista las vegas) e sulle famigerate wsop.
    Beh sicuramente la città a primo impatto ti lascia senza fiato, penso sia l’unico posto al mondo dove in un pomeriggio, puoi andare dall’egitto, alle strade di roma e Parigi con tanto di torre eiffel.
    Non parliamo poi delle dimensioni, in america tutto è mastodontico, anche loro e dopo aver mangiato per 15 giorni come loro ne capisco il motivo.
    Ovviamente tutto è studiato per farti giocare ogni istante della giornata, tant’è che all’interno dei casinò e ai tavoli da gioco si può fumare tranquillamente; sia mai che uno per fumare si debba allontanare!!!
    Anche per bere non c’è bisogno di smettere di giocare, con cameriere avvenenti e con la possibilità di bere tutto quello che si vuole senza doverlo pagare, lasciando ad ognuno libera scelta su quello che dare come mancia, normalmente 1 o 2$.
    Ma se anche per sbaglio uno si dovesse allontanare dai tavoli per bere al bar, nessun problema, tutti i bar hanno tanto di bancone con videopoker incastonato!!!!
    Detto questo però, credo che per abituarsi a questa città ci voglia molto e molto tempo.
    Io dopo venti giorni ne ero soffocato, parliamo di una città dove continui a passare dal caldo torrido dell’esterno al gelo di alcuni casinò, dove il cibo alla lunga diventa un peso, dove l’illusione della vincita facile che ti sistema la vita ti abbaglia 24 ore su 24.
    Vi potrà sembrare qualcosa di strano, ma ritengo las vegas come una immensa poker room on line, dove il tiltaggio è dietro l’angolo ogni istante, molto più che in ogni altro posto dove si possa giocare live, perché le distrazioni sono tutte intorno a te, oltre al fatto che l’immensa offerta di gioco, a differenza dell’italia, ti mette in testa quel subdolo pensiero folle che basta cambiare poker room o casinò per ribaltare una situazione negativa.
    Probabilmente quello che vi stò dicendo non avrà molto senso, ma non trovo parole migliori per spiegarlo.
    Un'altra cosa che all’inizio mi aveva enormemente colpito ma che con il passare dei giorni si è trasformata in un incubo è l’eccessivo perbuonismo al tavolo degli americani.
    È un continuo nice hand e good luck. Hai vinto una mano con la sculata del secolo? Hai preso un runner runner che nemmeno il mago silva poteva inventare? Nessun problema….. NICE HAND!!!
    Ma nice hand cosa? Hai fatto la cagata del secolo, perché devo dirti che hai giocato una bella mano
    La stessa cosa succede in torneo; sei corto? Sei in un all-in disperato? Nessun problema….. GOOD LUCK!!!! Ma de che!!!!! Ma se siete tutti lì che mentalmente sperate che esca perché così è uno in meno, perché questa presa per il culo
    Per l’amor di dio, è spettacolare il fatto che non sentirete mai nessun attacco o critica a quel giocatore o a quell’altro e devo confessare che essendo io uno di quelli che al tavolo si accende facilmente, trovarmi in un ambiente del genere è davvero bello, ma un conto è un comportamento esemplare un altro è il dolciumificio pubblico. C’è stato un attimo che volevo andare dal medico per vedere se avevo delle carie.
    Ora però arriviamo al clou, le wsop, credetemi, non è lo sfogo perché sono andate molto male, ma è realmente un’analisi ponderata, fatta dopo aver giocato diversi altri tornei al caesar palace o al venetian che con le wsop non centravano nulla.
    Stiamo parlando del mondiale di poker, dell’evento annuale che dovrebbe consacrare i migliori giocatori del mondo. Ebbene, già tutti sappiamo come in torneo la componente fortuna sia importante, se a questo ci andiamo a mettere tornei che non possono essere altro che stupide lotterie visto gli stack di partenza, 3K per i tornei da 1500$ con oltre 2000 giocatori; beh allora che senso ha?
    Che senso ha, dare 60 braccialetti quando quel braccialetto di certo indica un’unica cosa e cioè che hai avuto un culo mostruoso?
    Credo che allora sia molto più corretto lasciare i braccialetti per i 3 mondiali da 10K di hold’em, omaha e stud e per il 50K di h.o.r.s.e e trasformare tutti gli altri eventi in semplici tornei di contorno, senza braccialetto e con al massimo l’iscrizione diretta per il vincitore al mondiale di quella disciplina, (cosa che non so se avvenga).
    Non si può pensare di poter far emergere la differenza di bravura, senza passare da uno stack che ti permetta questo, perché ti consente di giocare senza dover essere all-in alla seconda mano solo perché nella prima con AK fra raise pre flop e continuation bet al flop hai già lasciato il 10% o più.
    Detto questo, ora arriviamo alla mia analisi di gioco.
    Come dicevo non è facile poter analizzare ed essere obbiettivi da soli, tanto più che sono anche convinto, che se anche fosse appurato che si sia in un periodo di sfiga o varianza, chiamatela come vi pare, questo comunque porti piano piano a giocare comunque male.
    E di questo ne ho avuto la controprova negli ultimi giorni, quando ad esempio, dopo un interminabile sequenza, che sembrava non avere fine, di coppie medie mai settate e con sempre flop ultra sfavorevoli, mi sono ritrovato a giocare altre coppie medie, in maniera stra passiva perché ormai convinto che tanto non avrei mai nè settato, nè avuto flop favorevoli e né tanto meno vinto, cosa che poi ovviamente si è puntualmente verificata.
    Un altro esempio, lampante lo avuto uno degli ultimi giorni al paris ad un tavolo 1-2 quando ho giocato questa mano.
    Sono di BB, l’utg fa stradol 4$, tutti fold, lo sb si adegua e io con A3 anche. Pot 12$
    Flop 2 2 5
    Tutti ceck
    Turn J
    L’sb fa 4$, io call e l’utg raise 13$
    L’sb call e a quel punto io aggiungo i 9$ visto il piatto di 42$
    River 4
    A questo punto io esco puntando 50$ e l’utg fa 50+80$, l’sb fold.

    Io lo so che per come ha giocato il bb può avere solo full, il suo raise al turn non è per far scappare, ma visto l’azione dell’sb e mia, è solo per far crescere il piatto, eppure è a questo punto che i giorni neri precedenti, fanno la loro entrata in scena.
    Nella mia testa nasce esattamente questo pensiero: “ ha full, no, non posso essere veramente così sfigato, dopo quattro giorni che non prendo un flop ora che chiudo una scala impossibile, questo ha full??!!! Sì max ha full, pensa!!! No devo vedere…… CALL!!!”

    Ovviamente ha full, infatti gira 52, addirittura fatto al flop.

    Ecco questi due esempi, indicano, innegabilmente, come quella che sicuramente all’inizio è solo e pura sfiga, perché ho effettivamente subito scoppi incredibili, che vi ho anche già postato e ho veramente subito una serie di almeno 60/70 coppie medio/piccole con solo 5 set fatti e di cui 2 scoppiati al river con due colori, si trasformi però con il passare del tempo in continue piccole/grandi mani giocate male.

    A questo punto la domanda nasce spontanea, “ non sono ancora pronto per poter giocare li?”, no, non credo, e la riprova la ho avuta nei primi tre giorni che sono arrivato, dove la mente era ancora sgombra da paure e dubbi ed infatti, anche se perdendo sempre qualcosa nelle fasi finali delle sessioni, sono comunque uscito sempre in vincita, senza vedere chissà che cosa, ma giocando solo con posizione e lettura.
    E questo è ricapitato anche sporadicamente in altre due occasioni, dove un più 540$ e un più 750$ mi hanno confermato che posso stare lì.
    Quindi cos’è, solo sfiga?
    Non credo neanche questo, credo invece che semplicemente, quando sono arrivato ero al 100% e quello mi ha permesso di fare bene e credo che nelle altre due occasioni non ero al 100% ma ci ero vicino, aiutato probabilmente da un buon inizio che mi ha ridato quella concentrazione che serve.
    Sicuramente poi probabilmente ho trovato anche avversari più abbordabili, inutile negarlo, però credo che la conclusione sia, che la mia abilità non sia ancora così sofisticata da permettermi di poter giocare in un periodo di carte magre se non sono al 100% della concentrazione, in maniera da poter comunque limitare i danni, a differenza invece dei grandi giocatori che riescono a uscire illesi o addirittura in vincita pur essendo magari solo al 60/70%.
    Io questo non me lo posso permettere.
    Un’altra conclusione che ho tratto è poi un’altra carenza su cui ho ancora molto da lavorare e cioè la tenuta mentale, se le cose iniziano in salita, molto probabilmente, a differenza del torneo, dove riesco a restare calmo, in cash crollo mentalemente uscendo completamente dalla partita.
    Se questo poi si ripete per due o tre sessioni, non sono ancora in grado di potermi risedere immediatamente il giorno successivo, ho bisogno di più tempo per ricaricare la testa.
    Ovviamente, oltre a queste riflessioni che sono più di carattere mentale, non nego che anche a livello prettamente tecnico si debba lavorare e non poco, in quanto ci sono situazioni che anche al 100% faccio fatica a gestire.
    Una di queste è quando finisco in un tavolo di callin station, dove ad esempio faccio raise o chiamo un raise e mi trovo con altri 4-5 giocatori che collano e mi trovo a giocare piatti multy way già enormi pre flop.
    mentre mi trovo molto più a mio agio in tavoli dove magari ci sono un paio di giocatori molto aggressivi, dove però le mani si giocano quasi sempre in due massimo tre giocatori.
    Anche per quanto riguarda i tornei, credo di potermi sedere a quei tavoli, tant'è che anche lì, appena arrivato ho fatto un tavolo finale in un torneo e per altre due volte ci sono andato vicino uscendo in bolla, ma poi come per il cash, dopo un piao di tornei andati male e dopo l'aver giocato molto male il primo torneo delle wsop, (come ho già raccontato in uno dei primi post), la mente non ha più tenuto.
    Eppure anche lì ho fatto giocate che mi hanno dimostrato che posso provarci, come ad esempio questa, tanto per citarne una.

    torneo livello 300/600 ante 50

    faccio limp da middle con 22 perchè non voglio assolutamente rischiare molte chips con questa mano, quindi se riesco a vedere il flop a buon mercato bene, altrimenti al minimo raise foldo.

    tutti fold, l'sb call il bb ceck

    flop K 5 3

    l'sb e il bb ceck e io ceck

    turn 9

    l'sb esce puntando 600, il bb fold
    da quello che so sul l'sb se avesse avuto il K o il 5 avrebbe sicuramente provato a puntare subito al flop, quindi o ha il 3 o il 9, ma lui sa anche che io con top pair a volte cecco al flop per poi puntare al turn quindi,

    rasie 2K, lui riguarda le carte e poi folda mostrando un 9

    ripeto questo è solo un esempio, ce ne sono altri, ma questo è solo perchè mi fa pensare che posso stare lì, ma solo se sono al 100% anche 110% ma assolutamente non posso farlo se sono mentalmente fragile.
    La mia tecnica non è ancora così sviluppata da potermi permettere di giocare quando sono a metà servizio.

    Ecco qui, queste sono le mie riflessioi finali su questo viaggio all’interno del texas hold’em, sicuramente c’è molto su cui pensare, riflettere e lavorare, ma come già detto ho voluto renderle pubbliche perché spero che qualcuno dica la sua!!!!

    Ciauxxxx raga, a presto!


  2. #2
    Colore Array L'avatar di ippopoker
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    Mi spiace che la tua avventura in quel di las vegas non sia andata bene come speravi, ma sinceramente mi saprebbe piaciuto capire se le tue considerazioni sulla preparazione che hai per giocare in quel posto sarebbero state identiche se avessi avuto un pizzico di fortuna in più ed un pizzico di carte giocabili in più...
    Ovviamente non posso permettermi di dare un giudizio sul tuo gioco perchè non ho il piacere di conoscerti...ma vogio fare un discorso in generale...noto che i giocatori italiani mediamente sono molto più arroganti degli altri nel senso che se qualcuno di noi riesce a vinciucchiare qualche torneo subito si sente un super campione che se battuto è solo perchè chi ha di fornte è un incapace che gioca senza cervello...spesso e volentieri mi capita di sentire questi commenti... il igocatore che esce prematuramente da un torneo lo senti commentare la propria mano dicendo che il suo oppo non capisce nulla, che è meglio che vad aa giocare al bingo, che se gioca cosi è destinato solo a perdere...certo in molti casi è vero ma io ritengo che in questo gioco abbiamo ancora molto da imparare e che se giocassimo con meno arroganza forse riusciremmo ad ottenere dei risultati migliori...

    Va beh dai non ti demoralizzare troppo...cerca di analizzare le mani che hai giocato in maniera costrittiva confrontandoti magari con chi ti sta vicino per capire se la prossima volta in quelal situazione giocheresti nello stesso modo oppure no...questa esperienza, anche se negativa, non può aver fatto alto che accrescere il tuo bagaglio di esperienza nel TH....

    che il river ti protegga...
    "Non preocupatevi, a periodi CICLICI, il denaro si separa dagli imbecilli!!"

  3. #3
    Coppia Array
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    Mi spiace molto per il calo che hai avuto in questa tua avventura, non so se sia sfiga, non preparazione o non concentrazione, non sono la persona adatta per analizzare e commentare le mani, è solo 1 anno che gioco e i miei risulatati (specialmente l'ITM del main a Sanremo) lo devo in parte alla fortuna, in parte hai buoni consigli che hai saputo darmi. Ti ritengo da sempre un ottimo giocatore, e questa opinione non cambia dopo las vegas. L'unica cosa che posso dirti (e mi spiace ripeterla perchè non è la prima volta!!!!) è che vorrei vederti giocare al tavolo DIVERTENDOTI. Lo so che per te è o vorresti che fosse un lavoro e non un divertimento, ma farsi il sangue amaro per le sculate o per la non fortuna non cambierebbe molto, prendere quello che viene con più serenità, magari ti può aiutare a mantenere la calma.

    ci si vede hai tavoli!!!!!

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