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Discussione: San Remo

  1. #1
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    San Remo

    Come Raggiungere il Casinò di Sanremo:

    Al Casinò in automobile
    Dall’Autostrada dei Fiori (A10 Savona – Ventimiglia): uscita Sanremo Est o Sanremo Ovest.



    Arrivare a Sanremo in treno
    Sanremo si trova sulla linea ferroviaria Genova – Nizza:
    • Dalla stazione Genova Piazza Principe, a partire dalle 8.55, treni Eurocity e ICplus in direzione Ventimiglia/Nizza.
    • Da Torino Porta Nuova, a partire dalle 7.35, treno regionale in direzione Ventimiglia.
    • Da Milano Stazione Centrale, a partire dalle 7.10, treni Eurocity e ICplus in direzione Ventimiglia/Nizza.
    Arrivare a Sanremo in aereo

    Gli scali aeroportuali più vicini sono a Nizza e a Genova.



    Ultima modifica di mamma51; 15-02-2008 a 06:25 PM

  2. #2
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    Sanremo è la capitale della Riviera dei fiori. Apprezzata fin dal 1800 per il fattore climatico, non è altrettanto conosciuta per le bellezze artistiche che possiede, perché ha in sé quello spirito ligure, così schivo ai riflettori e timido al primo contatto. Eppure ha scorci stupendi e nell'insieme architettonico, paesaggistico è un vero gioiello dell'Italia, un lembo di terra con le radici protratte fino in Francia.


    Architetture religiose
    • Insigne Basilica Collegiata Cattedrale di San Siro - costruita nel XII secolo, sui resti di una chiesa paleocristiana, probabilmente dai Maestri Comancini. Attualmente di architettura romanico-gotica, a tre navate, fu rimaneggiata ed ampliata nel sec. XVII, quando anche il campanile, con 12 campane, venne ricostruito in seguito ad un bombardamento navale inglese.
    • Santuario di Nostra Signora della Costa - Affettuosamente chiamato dai cittadini e meglio noto ai turisti come Madonna della Costa, è da sempre un punto di riferimento per naviganti in quanto è stata edificata in cima alla collina della Pigna, sede del nucleo primitivo della città. La chiesa venne edificata nel 1361 per festeggiare la liberazione di Sanremo dall'egemonia dei genovesi, i Doria. Attualmente la chiesa ha architettura seicentesca, e conserva, tra numerose decorazioni barocche ed affreschi sei-secenteschi, quattro statue lignee settecentesche ed una Madonna con Bambino del Trecento: ed è proprio questa la Madonna della Costa da cui la chiesa prende il nome.
    • Chiesa Ortodossa Russa - alla fine dell'Ottocento la nobiltà russa aveva scelto la città come luogo privilegiato per svernare e per soggiorni curativi. La comunità russa dell'epoca aveva raggiunto il migliaio di persone, tanto che venne stabilito, in concerto con il Comune, di realizzare una chiesa ortodossa. Tra alterne vicissitudini, dovute principalmente alla carenza di fondi, nel 1912 venne posata la prima pietra della chiesa, posizionata a ridosso della ex stazione ferroviaria ed all'inizio della Passeggiata Imperatrice (così chiamata in riconoscenza della zarina Maria Aleksandrovna, moglie di Alessandro II, che per prima fece di Sanremo il suo luogo di vacanza e che donò alla città le palme tuttora presenti sul corso). Nonostante il disegno originale fosse dell'architetto russo Aleksej Scusev, questi non si recò mai a Sanremo. Pertanto il progetto definitivo fu opera dell'ingegnere locale Pietro Agosti, che si occupò anche di seguire le maestranze nei lavori di edificazione. La chiesa è tutt'oggi in uso, e rappresenta uno dei simboli della città.
    Castelli
    • Castello Devachan - Costruzione di fine Ottocento, in stile liberty, posto tra le colline a ridosso del Corso degli Inglesi, su progetto dell'ingegnere Pietro Agosti. Venne acquistato dal 75enne conte inglese Orazio Seville di Mexbourough nel 1890, convertitosi pochi anni prima all'induismo, acquistato dal Conte per la giovane seconda moglie Lady Lucy: il nome Devachan significa infatti, in lingua indiana, secondo cielo del paradiso dell'anima, e viene impiegato per indicare un luogo di sosta per i buddisti in cammino verso il Nirvāṇa. Il castello fu sede, tra il 19 aprile e il 24 aprile 1920, della Conferenza di Sanremo (nota anche come Conferenza degli stretti), dove vennero risolte le questioni di assegnamento territoriale tra gli Alleati riguardanti l'ex Impero Ottomano, al termine della Grande Guerra. In tale occasione, nonostante le speranze italiane, non venne deliberato niente riguardo a Fiume, da dove un contrariatissimo Gabriele d'Annunzio inviò ai partecipanti alla conferenza la famosa missiva ai biscazzieri di Sanremo, definendo tra l'altro il castello una grossa villa di pessimo gusto. Nonostante tale giudizio, negli anni seguenti D'Annunzio acquistò, ad un'asta giudiziaria, parte degli originali arredi in stile Luigi XVI presenti nel castello. Attualmente la villa è un esclusivo residence per vacanze.
    Palazzi e Ville [modifica]
    • Palazzo Bellevue - Costruito tra il 1893 ed il 1894 su progetto di Pietro Agosti, la sua destinazione originale era quella di albergo di lusso per una selezionata clientela: al suo interno infatti erano presenti ampi locali di rappresentanza, suites signorili, ampie camere, un rinomato ristorante, e spazi dedicati alla servitù dei signori che si recavano in visita alla città, per lo più finanzieri e nobili europei. All'epoca celava una seconda struttura a carattere terapico curativo, una kurhaus (una sorta di spa ante litteram), poi in seguito divenuta Hotel Excelsior. La facciata presenta ricchi motivi decorativi di vario genere, di sapore vagamente orientale, mentre l'ampio parco che vi si trova dinanzi, ricco di varietà botaniche e floreali, ha la caratteristica di digradare con viali sinuosi fino alla Via Aurelia, senza presentare alcun cancello o muro di cinta: era la particolarità di questo grande albergo per invitare a soggiornarvi i facoltosi clienti (tra cui, nel secondo dopoguerra, il deposto re Farouk I d'Egitto, grande giocatore d'azzardo). Dal 1963, quando il complesso alberghiero venne acquistato dal Comune, è sede municipale.
    • Palazzo Borea d'Olmo - Costruito in momenti diversi, a partire da un'abitazione del tardo Medioevo, il palazzo, nella centralissima Via Matteotti a pochi metri dal Teatro Ariston, ha assunto l'attuale aspetto tra i secoli XVII e XVIII, e rappresenta uno dei più importanti edifici barocchi della Liguria Occidentale. Importante è il portale cinquecentesco, sormontato da una statua della Madonna di un allievo di Michelangelo, nonché notevoli affreschi seicenteschi. Il palazzo ha avuto ospiti illustri, quali Elisabetta di Spagna, Carlo Emanuele III, Re di Sardegna, e Papa Pio VII (nel 1814). Sede del Museo Civico cittadino, è tuttora residenza di un ramo della famiglia Borea d'Olmo.
    • Villa Nobel - Nel 1870 il farmacista rivolese Pietro Vacchieri fece edificare sulle coste di levante della città un'elegante palazzina che "per la sveltezza e l'eleganza delle sue forme piace ai più scrupolosi nel voler adempiute le regole dell'arte", e che venne chiamata "Villa Mio Nido". In stile moresco, questa fu l'ultima residenza di Alfred Nobel, che acquistò nel 1891 e dove vi si trasferì principalmente per motivi di salute. Dal 1969 appartiene alla comunità, ed è da allora sede di importanti incontri, eventi o manifestazioni culturali. Dal 2002 la villa, completamente restaurata nelle sue forme originali, è aperta al pubblico, ed ospita un museo sulle scoperte e le invenzioni dell'Ottocento.
    • Villa Ormond - Nota principalmente per il suo ampio e bellissimo parco, ricco di piante esotiche, la villa apparteneva ad una famiglia svizzera, come racconta il poeta Pastonchi: "L'invisibile madame Ormond si era comprata la solitaria casa Rambaldi, un rettangolo bianco dentro un grande uliveto: l'aveva demolita per rifarla completamente, con portici e logge spiantandovi gli ulivi per sistemarci un giardino all'inglese". Michel Louis Ormond (1828-1901) acquistò nel 1875 la vecchia Villa Rambaldi per volere della bellissima moglie francese Marie Marguerite Renet (1847–1925), e quando il terremoto del 1887 lesionò seriamente la struttura originaria, affidò all'architetto svizzero Emile Réverdin la ricostruzione (completata nel 1889). Nel 1928, dopo la morte di Marie Marguerite, la villa venne acquistata in solido con il parco dal Comune di Sanremo, che ne ha fatto, negli anni, sede di cerimonie di premiazione e di manifestazioni varie: dal 1936 al 1977 vi si sono tenute mostre floreali a carattere internazionale. Attualmente ospita in un'ala l'Istituto Internazionale di Diritto Umanitario. Il parco è stato diviso dalla Via Aurelia in due parti: a nord si trova la villa, il "Giardino d'inverno", ed un settore in stile giapponese, che ricorda il gemellaggio tra Sanremo e la città di Atami; nel lato sud, oltre alla deliziosa fontana con putti in pietra disegnata da Pietro Agosti, sono presenti le statue erette in memoria di due tra i molti ospiti illustri di Sanremo, il "poeta, historiador, politico, orador" messicano Ignacio Manuel Altamirano (che morì a Sanremo nel 1893) e Nicola I sovrano del Montenegro.
    • Villa King - Posta a poche decine di metri dalla Villa Nobel, questa bella palazzina ottocentesca in stile liberty venne donata da un barone tedesco alla figlia in occasione del suo matrimonio. Adibita ad albergo fin dagli anni trenta, è stata recentemente parzialmente distrutta da un incendio, è attualmente in fase di ristrutturazione. Il cancello di ingresso alla proprietà è di pregevole fattura, ed è interamente in ferro battuto, assemblato con borchie ribattute una ad una. Il cancello venne realizzato da un fabbro ferraio locale, "Baccicin" Giordano, la cui famiglia, da metà Ottocento fino agli anni cinquanta realizzò, nella sua bottega di Via Canessa, lavori in ferro battuto per grandi ville e giardini della Riviera e della Costa Azzurra.

    Tratto da WIKIPEDIA
    Ultima modifica di EPTmania; 15-02-2008 a 07:16 PM

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    Il Casinò Municipale






    Il Casinò di Sanremo, inaugurato il 14 gennaio 1905, è stato progettato in forme eleganti dall’architetto francese Eugenio Ferret.

    L’edificio, con forti connotati liberty che si innestano nell’eclettismo di matrice francese e con decorazioni neobarocche, è di certo il monumento più significativo della Belle Epoque a Sanremo.

    Nel corso degli anni il suo fascino è rimasto immutato. L’eleganza degli interni e degli arredi offre ai visitatori un ambiente unico dove trascorrere momenti indimenticabili.

    Il piede fortunato della statua Cica

    I giocatori del Casinò di Sanremo, per ingraziarsi la buona sorte, compiono un rito propiziatorio: toccare il piede de “la Cica”, la statua di marmo che si trova all’ingresso del Casinò.

    La scultura è stata realizzata da Odoardo Tabacchi ed è conosciuta come “Cica Cica” o semplicemente “la Cica”. L'amministrazione comunale di Sanremo l'aveva vinta in un concorso bandito dall'esposizione di scultura di Torino, nel lontano 1884. La statua ha portato fortuna ai giocatori fin dalla fondazione del Casinò, quando venne trasferita nella sala da gioco del municipio di Sanremo.

    Essa rappresenta una fanciulla nuda seduta su uno scoglio, con le braccia piegate in gesti di scherno e scongiuro, da cui il nome "cica-cica". Il critico d’arte Ugo Fleres la descriveva come “...una fanciulla assai bella ed allegra ha superato le sue compagne e, posatasi a sedere su uno scoglietto, di là fa il verso beffardo della Cica-cica a quelle che ancora diguazzano nell'acqua.”

    Non tanto la sua nudità, quanto il realismo con cui la sua fisionomia era descritta, fecero sì che la statua fosse giudicata troppo "indecente" per essere esposta nella sede di un'istituzione comunale, ma più adatta certo a una sala da gioco. All'apertura del Casinò, la Cica trovò la sua nuova e definitiva sistemazione nelle ampie sale del grande palazzo. Il gesto di scongiuro contro la malasorte e la sua bellezza la fecero subito adottare come portafortuna dai clienti della casa da gioco.

    Materiali delle fiches

    Oggi esistono svariate fiches al Casinò ed esse sono differenziate in base al gioco in cui devono essere utilizzate. Esistono per esempio delle fiches particolari per la roulette americana.

    A qualunque gioco appartengano, le fiches sono comunque realizzate in plastica colorata, un materiale poco costoso e facile da pulire.

    Non è sempre stato così. In passato, infatti, le fiches erano fatte con materiali preziosi proprio per evocare il valore che dovevano rappresentare. Le fiches rotonde erano in madreperla lucente, mentre le targhe di maggior valore erano in cuoio stampato con lettere dorate.

    In periodi di ristrettezze economiche, come durante il dopoguerra, difficilmente si rinunciava al gioco, ma ovviamente i materiali dovevano essere più economici, così le fiches venivano realizzate in legno, cartone o bachelite (quest'ultima estremamente scomoda da utilizzare perchè tendeva a curvarsi).


    trattto da Casinò di Sanremo - Home
    Ultima modifica di EPTmania; 15-02-2008 a 07:16 PM

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