Sicuramente il titolo del thread è ingannevole...molti di voi a primo acchitto penseranno che "quei fatidici 30 secondi" siano quelli richiesti dal vostro oppo al dealer per farvi accellerrare nell'azione in una determinata mano; si è vero, anche quei 30 secondi sono fondamentali molto spesso...ma mai come quelli di cui vi parlerò adesso.
I fatidici, decisivi e più importanti 30 secondi che abbiamo a disposizione in una mano sono quelli che ci prendiamo da soli, anche se spesso non lo facciamo mai; mi spiego meglio...
Quante volte vi è capitato, dopo aver perso allo showdown, avendo fatto un call, chiamato un all-in o di esserci addirittura andati di aver detto successivamente: "eppure se ci avessi pensato un attimo...". Ecco, i nostri 30 secondi sono quell'attimo; e vi assicuro che molto spesso sono più di un semplice attimo, ma sono determinanti per qualsiasi scelta andiamo a compiere, sia questa un call, un fold, un raise, un reraise o un all-in...
E' vero, molto spesso un istant call o un istant all-in possono essere giocate chiave e possono avere esattamente l'effetto contrario di un'azione che avviene dopo una lunga meditazione. Ma se vi fermate un attimo a riflettere...voi avreste più paura di un all-in istant o di un all-in pensato che può voler dire una marea di cose e può anche essere sinonimo di molta forza (quante volte col nuts avete fatto la scenetta di mezz'ora per fingervi deboli e farvi chiamare dal vostro avversario?)? Scommetto che se chiedete in giro molti giocatori vi daranno la stessa risposta che vi do io: preferisco subire un'azione contraria al mio gioco subito e poi cominciare a pensare IO che non dopo una riflessione da parte del mio oppo.
Il punto focale della discussione è questo. Vi siete mai chiesti quante cose avreste capito in quei 30 secondi in più che ci spettano di diritto quando il dealer ci indica se li avreste sfruttati a pieno? Spesso agiamo in automatico, d'istinto, e l'istinto molto spesso ci da ragione è vero...ma se per avere ragione usassimo direttamente quest'ultima? Non sarebbe meglio che affidarsi al semplice istinto?
Il mio consiglio personale è: quando arriva il nostro turno, da soli, prendiamoci 30 secondi e cominciamo a pensare a tutto: analizziamo la mano nei minimi dettagli, il piatto, il punto che abbiamo, quanto siamo coinvolti nel pot, le possibili starting hands degli avversari, insomma usiamoli per pensare a tutto quello che ci può essere utile per compiere l'azione migliore in quel momento. Sono convinto che se questi 30 secondi vengano sfruttati a pieno prima di agire, a meno di ragionamenti e considerazioni sbagliate alla base (e lì fate meglio a cambiare sport), sicuramente faremo la cosa più giusta, e senza ombra di dubbio molte mani finiranno in maniera diversa da come sarebbero finite senza quei "meravigliosi" 30 secondi.