In principio il web era dei nerd: smanettoni che emuli di "War Games" attaccavano un telefono all'8086 e speravano di violare il mondo. La prima volta che sentì parlare di internet mia madre mi chiese: ok, ma con chi devi collegarti esattamente? le risposi che potevo andare (tramite prompt.. non c'era win95) sui database di banche e scuole o dovunque io volessi: il mondo era mio. Non ci sono mai riuscito. Il mio QI (Quoziente internet) non era abbastanza sviluppato.
Fortunatamente dopo poco arrivarono i browser e i primi motori di ricerca. Con un modem dalle velocità esorbitanti (14 kbs) ora era possibile per la prima volta "navigare". Aprii gazzetta.it e mi sembrava il paradiso, sgombro tra l'altro delle incredibili pubblicità che ormai sovrastano i contenuti.
Poi arrivò Google e cambiò di nuovo tutto: il web a misura di persona normale che poteva trovare i (pochi) contenuti presenti cercando semplicemente in una casellina bianca.
La tecnologia rese internet accessibile a un bacino più ampio di persone e di conseguenza si abbassò il QI (quoziente internet) medio delle persone che lo utilizzavano: per l'ampia maggioranza iniziò a valere l'equazione Internet = Google: l'unica skill richiesta era digitare le paroline nella casella, e il problema più insormontabile era perdere Big G come pagina iniziale: in quel caso infatti, come dicevano molti miei conoscenti, "internet non funzionava!".
Era il tempo della meritocrazia della SERP, e i Guru della comunicazione e della informazione iniziavano ad acquisire posizioni rilevanti: il sogno per gli smanettoni, per allontanarsi dalla plebe dei navigatori, era ora aprirsi un sito. Non ci riuscii. Maledetto QI.
Passano gli anni e tante innovazioni vengono metabolizzate, fino alla nuova rivoluzione: Facebook: il social network è un fenomeno talmente nazionalpopolare (altro che poker!) che diventa una motivazione per tante persone (soprattutto quel target che poco usava il web) per accedere alla rete. Ora l'equazione è diventata Facebook = Internet e la pagina principale dei computer italiani è diventata appunto questa col bordo blu.
La rivoluzione è però solo agli inizi perchè facebook ha infettato anche i motori (sono sempre più i profili (nome e cognome.. o azienda) o i gruppi in prima pagina nella SERPfacendo crollare chi magari ha sudato anni per essere ben indicizzato. chi cerca sul web è quasi "rassicurato" da trovare tra i risultati una pagina facebook, cliccandoci d'impulso felice di tornare nell'ovile dopo la scampagnata fuori porta nel mondo dei browser.
Ma il vero paradosso di facebook è che, pur essendo il re del web, potrebbe esserne anche il carnefice: l'aspirazione di aprire un sito web è mutata nella facilità di avere un profilo o una pagina personale: facile, veloce, comodo e facilmente accessibile da tutti, soprattutto dai QI bassi che non vogliono abbandonare l'accogliente pagina blu. Piuttosto che spendere soldi e fatica per creare MARIOROSSI .IT basta registrarsi a FB. Più facile di così?
Con facebook è possibile dialogare direttamente con la propria utenza, è possibile comunicar loro le novità meglio che con una newsletter, è possibile spammare su altri siti con pochi rischi, ed è possibile anche bypassare il cruccio dell'indicizzazione che per anni è stata croce e delizia dei webmaster.
Ora Facebook è Webmaster supremo ma caritatevole, visto che al suo interno sarà possibile avere ampia autonomia di editing della nostra pagina: se da un lato ciò sembra essere un grande vantaggio non va sottovalutato però il disegno finale di FB che appunto potrebbe arruolare con questa "concessione" un numero incredibile di siti web che potrebbero gestire tutte le loro fasi (acquisizione clienti, vendita, pubblictà) direttamente dalla pagina blu: il bello è che ci sono vantaggi per tutti (almeno così sembrerebbe). Piuttosto che creare www.vendosalami.it mi apro una pagina di fan degli insaccati. Easy!
Siamo quindi al presente, e per il futuro non è difficile ipotizzare per facebook un motore di ricerca interno più comodo e performante (a cosa serve cercare anche all'esterno se trovi tutto quello che vuoi su FB?), un istant messaging più comodo e magari un VOIP, e infine una gestione dei documenti per un cloud computing. Il cerchio si chiuderebbe con facebook che oltre ad essere identificabile col web sarebbe identificabile con il mondo.
Il primo passo è già stato fatto, con la vera, incredibile rivoluzione del social network: quello di far uscire dall'anonimato le persone e rendere il web (ops... facebook!) la patria dei Mario Rossi: i nerd rosicano ancora.
Ah.. ovviamente Facebook avrei voluto crearlo io. Non ci sono riuscito. Non ho QI sufficiente. Rosico.